Esperienze di pratica con il M° Wang
Quando l'allievo è pronto, il maestro appare
La sensazione che abbiamo provato quando abbiamo conosciuto il Maestro Wang si può sintetizzare con questo famoso proverbio, ma cosa ci ha spinto a continuare a fare un passo davanti all’altro?
Proverò a trasmettervelo, andando un po’ indietro con la memoria e raccogliendo le diverse, ma simili storie degli alunni del maestro.
Per prima cosa l’accoglienza del suo sorriso mette subito a proprio agio. Durante le prime ore passate insieme il maestro fa provare le forze in gioco nel tai chi, e cerca il contatto con tutti gli alunni per far sperimentare subito i concetti.
Subito si crea una piacevole sensazione di concretezza da una parte e si apre una porta su un mondo non ancora conosciuto né capito.
Attraverso la pratica si incontra la tecnica dei movimenti e gli esercizi fondamentali, e già subito nei primi principi enunciati come “radice tronco rami”, “punto linea superficie volume” “come barca sull’acqua” si ha la sensazione che la direzione della strada da percorrere vada verso l’interno, penetri dentro il corpo fisico, mentale, spirituale…
Questo viaggio insieme al Maestro ci porta a vedere e/o a comprendere l’arte marziale interna del Tai Chi nei suoi diversi aspetti, ma anche fa si che il Tai Chi e la sua pratica fisica o mentale o spirituale, diventi un amico che ti accompagna durante la giornata, in mezzo alla natura, sulla superficie di un lago, durante le discussioni al lavoro magari, o tra i primi passi di un figlio o anche pedalando in bicicletta (ogni situazione è tratta da esperienze reali).
Il cammino continua, la via è segnata ad ogni nuovo passo.